Quando ti sei trovato ad arredare casa o a ristrutturare ti sarai trovato davanti a diverse denominazioni per quello che, a partire dal 3 secolo a.C. è l’elemento fondamentale sia del bagno che della cucina: il lavandino.
In origine era una semplice bacinella fissa senza scarico e senza rubinetto, che veniva utilizzato sia per la pulizia della persona che per riti e rituali religiosi. E’ proprio da questi rituali di purificazione che nasce una delle prime definizioni: lavabo.
Da dove deriva la parola lavandino?
La parola lavabo deriva dal latino e più precisamente da una frase che veniva recitata nel corso della messa al momento di lavarsi, appunto, le mani. Lavabo inter innocentes manus meas et circumdabo altare tuum, Domine (“Laverò fra gli innocenti le mie mani: ed andrò attorno al tuo altare, o Signore”, frase che troviamo nel Salmo 26:6). Nel momento in cui si pronunciava questa frase durante la cerimonia, compariva proprio un lavandino dove il sacerdote si lavava le mani.
Nel Medioevo i lavandini, chiamati lavamano o acquamanili ai tempi, erano portatili e in rame, bronzo e per i più agiati anche in oro e pietre preziose.
E’ all’inizio del 1900 però che il lavandino come lo conosciamo noi prende piede nella case non solo della nobiltà ma anche dei nuovi borghesi. Fino a quel momento l’igiene era un’idea ancora lontana dalla quotidianità. Vere e proprie campagne di sensibilizzazione vennero così portate avanti nelle scuole e negli ospedali, quello che oggi potremmo definire pubblicità progresso, per convincere i più reticenti che lavarsi era cosa importante soprattutto per evitare il diffondersi di malattie e virus e non solo per una questione prettamente sociale ed estetica.
Chi non si ricorda la parola acquaio?
L’italiano si sa è una ricca di modulazioni e non potevamo certo usare una sola definizione per un oggetto che possiamo trovare sia in bagno che in cucina.
Così solitamente viene definito lavabo la vasca di ceramica che viene posata in bagno e utilizzata per l’igiene personale.
Lavello e acquaio (parola oramai in disuso che ma che tutti ricordiamo dalle scuole elementari per imparare a utilizzare il “cq”) è invece quello che viene posizionato in cucina per la pulizia di verdura e frutta, alimenti e stoviglie.
Gli anglosassoni sono molto più pratici di noi e per non fare confusione distinguono sink da washbasin. Sink è il lavandino da cucina, il nostro lavello, mentre washbasin è il nostro lavabo da bagno. Sempre dal mondo anglosassone arriva la definizione di rubinetto all’inglese. Oramai sempre più rari per via dei miscelatori, i rubinetti all’inglese sono quelli in cui caldo e freddo sono separati. Forse un poco pratici ma che danno subito quell’aria vintage che tanto è di moda come ad esempio il nostro bellissimo Porter.
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